L’icona
E Gesù appare bambino tra Maria e Giuseppe nella Sacra Famiglia, modello perfetto e segno di immenso amore che diventa “strada” senza confini di spazio e di tempo.
Questo vuole essere un po’ il significato del mio lavoro. Ho usato pochi ed essenziali elementi disposti in classica simmetria per una lettura immediata dell’opera pur nella profondità dei concetti.
In alto il cerchio azzurro è luogo e segno di Dio la cui luce, attraverso la croce, ci appare chiarissima in tante fiammelle, come in una rinnovata Pentecoste, che unendosi in rivoli più grandi formano un turbine che abbraccia in diagonale tutto il quadro, concretizzandosi in basso, in strada di luce nel mondo.
La figura di Madre Teresa Lega, quasi proiezione del simbolo della Croce francescana, campeggia luminosa nel centro, con la sua veste ed il velo di un grigio quasi bianco, come per una luce che promana dall’interno della persona stessa. Il suo incedere verso noi scompone appena la veste e il velo in morbide pieghe.
Ho curato molto il viso, cercando di rendere lo stupore, la limpidezza e l’amore di un’anima sempre giovane davanti ai mirabili disegni di Dio e alle opere che Egli compie in coloro che a Lui si affidano.
Il gesto delle braccia, le mani aperte, commentano in un simbolico abbraccio quest’amore evangelico verso i “piccoli” nelle tre orfanelle di Modigliana da una parte, e nella madre con i due bimbi colombiani dall’altra.
L’immagine della Sacra Famiglia e il globo sono piedistallo a lei, nel costante richiamo per tutti alle parole di Gesù: “Andate dunque e ammaestrare tutte le nazioni … io sono con voi fino alla fine del mondo”.
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